Fonte: Studio Legale Andreani, Rassegna Sentenze Cassazione
Cassazione Civile Sez.I, Sentenza 15/07/2010 n. 16612 - La mancata impugnazione del capo della sentenza relativo al riconoscimento giudiziale di paternità non esclude la possibilità di impugnare quello relativo all'obbligo di mantenimento. - SVOLGIMENTO DEL PROCESSOCon la sentenza impugnata la Corte d'appello di Lecce, nel ribadire che P.B. è figlia naturale di V.C., ha tuttavia rigettato, in riforma della decisione di primo grado, la domanda proposta dalla stessa P.B. per il riconoscimento di un assegno di mantenimento a carico del padre….
Fonte: Studio Legale Andreani, Rassegna Sentenze Cassazione
Cassazione Civile Sez. I, Sentenza 14/10/2010 n. 21245 - I provvedimenti temporanei ed urgenti contenenti le statuizioni di carattere economico adottati dal Presidente del Tribunale in sede di divorzio non si aggiungono ma bensì si sostituiscono a quelli disposti in sede di separazione, ancorchè ancora in vigore, in virtù del potere che la legge attibuisce al giuidce del divorzio di incidere sui rapporti patrimoniali in favore del coniuge più debole, ricorrendone i presupposti. - SVOLGIMENTO DEL PROCESSO…
Fonte: Studio Legale Law, Notizie Giuridiche
Illegittimo se la mancata convivenza è solo momentanea e dovuta a questioni economiche Con la Sentenza n. 22230/2010, La Corte di Cassazione ha stabilito che uno straniero coniugato con una cittadina italiana non può essere espulso se non convive con la moglie, laddove la mancata coabitazione dipenda solo da ragioni economiche. In definitiva, il difetto di …
Fonte: Telediritto, Diritto Penale
Il coniuge che impedisce al partner di uscire di casa e lo costringe ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà risponde di maltrattamenti in famiglia e di "stupro". Lo ha stabilito la Suprema Corte nella sentenza 38601 del 2 novembre 2010, confermando la condanna a tre anni di un cittadino extracomunitario residente a Piacenza. L'uomo era stato denunciato dalla moglie che per mesi aveva subito ogni tipo di vessazione, il marito infatti la violentava e la insultava, fino a costringerla a non uscire di casa. Lo straniero si difendeva mettendo in dubbio le parole della moglie, insinuando che la donna lo accusasse falsamente per poter rimanere in Italia e beneficiare dell'assistenza riservata alle donne che denunciano gli abusi. Il marito inoltre ipotizzava che la moglie lo avesse sposato solo per poter emigrare, per poi accusarlo ingiustamente dei maltrattamenti e liberarsene. Il giudice di legittimità, dopo aver ricordato che "in tema di valutazione probatoria, la deposizione della persona offesa dal reato, anche se quest'ultima non è equiparabile al testimone estraneo, può tuttavia essere, anche da sola e senza necessità di riscontri esterni, assunta come fonte di prova, ove venga sottoposta ad un'accurata indagine positiva sulla credibilità soggettiva ed oggettiva di chi l'ha resa", ha respinto il suo ricorso e confermato la condanna. Ilaria Piazza…
Fonte: IusSiT, Informazione Giuridica
CORTE DI CASSAZIONE, Sez. I, sentenza del 30 settembre 2010…
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